Precisiamo che articoli, recensioni, comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione), pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.

[Indice degli articoli]   [Home]


Via A. Pisano, 16 - 37131 Verona - Tel. 347/3603084
Sito: www.traditio.it - E-mail: sacrum.imperium@katamail.com

COMUNICATO STAMPA
Verona, 29 Novembre 2007


CHIESE DI VERONA AD ERETICI E SCISMATICI: UNA SOLENNE PORCHERIA!

Sottolineature, grassetti e colori sono generalmente nostri
Lo spazio a fondo giallo è riservato alle osservazioni della Salpan.org

       Possiamo dire che avere dato agli scismatici rumeni la chiesa di San Domenico, a Verona, fu a suo tempo una solenne porcheria? Che ridargliela un domani, a lavori di restauro ultimati, sarebbe una seconda, solenne porcheria? Possiamo dire che l’intervento dell’ineffabile don Gaburro, responsabile diocesano per l’ecumenismo, il quale (in accordo con il Vescovo Zenti) ha consegnato agli scismatici rumeni la chiesa di San Pietro Incarnario è un’altra, la terza, solenne porcheria? Che la casa madre di tutte queste porcherie sta nella concessione agli eretici luterani di San Pietro Martire da parte del non rimpianto Vescovo di Verona Carraro?
È normale che si svendano così le chiese cattoliche? Che la casa natale del co-Patrono di Verona (il domenicano San Pietro) vada agli eredi spirituali di coloro (i catari) che lo uccisero? Don Gaburro e don Paiola, parroco di Santo Stefano, in aprile organizzarono addirittura un pellegrinaggio sulla tomba di “San” Lutero piuttosto che su quella del grande Martire scaligero San Pietro, a beneficio (anzi, a maleficio) dei soliti parrocchiani imbeotiti di vaticanosecondismo. Cosa se ne fa la diocesi di “preti” del genere? Meglio regalarglieli ai rumeni o ai seguaci dell’eresiarca tedesco, dove si troverebbero forse, più a proprio agio (ma quelli poi li vorrebbero?).
È normale, ancora, che sia così ignorato, anzi disprezzato il dogma che “fuori della Chiesa non v’è salvezza, confermando così nei loro errori, che li perderanno, eretici e scismatici (e domani anche islamici, buddisti, pagani e chi più ne ha più ne metta) anziché cercare di convertirli? Ci si è dimenticati che in Paradiso ci sono soltanto cattolici, purché spirati in grazia di Dio, che si tratti di cattolici per battesimo d’acqua oppure per battesimo di sangue oppure per battesimo di desiderio, poco importa, ma pur sempre e soltanto cattolici? Giacché Dio è cattolico. E solo chi ha perduto da tempo la fede, bevendosi damigiane di ecumenismo o iniettandosi, allo spaccio della modernità, gli allucinogeni dell’irenismo e del relativismo, può pensare il contrario.
Francamente l’indignazione è tale che cominciamo ad essere stufi di un Vescovo, Zenti appunto, che frena o fa languire le richieste dei fedeli tradizionalisti che domandano siano moltiplicate le celebrazioni tridentine nelle varie parrocchie cittadine o della provincia e che domandano di poter contare su sacerdoti di spirito e formazione tradizionale, mentre scismatici ed eretici di ogni denominazione hanno propri pope e pastori in quantità e, per di più, svernano in alcune tra le più antiche e belle chiese cattoliche di Verona. A dirla tutta, c’è una gran voglia di chiamare a raccolta le truppe del tradizionalismo militante, come in passato, per nuove e più incisive campagne per le strade e innanzi alle chiese che denuncino tanto scempio.
Confidavamo che di monsignor Zenti ci si potesse fidare; qualche speranza la nutriamo ancora: ma se le cose dovessero continuare in questo modo sarà inevitabile riaprire quel conflitto che portò il predecessore Carraro a filarsela da Verona in anticipo e tra penose polemiche.

Il Coordinatore
Maurizio-G. Ruggiero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Indice degli articoli]   [Home]